Pensieri rapidi


Sono in autostrada a circa 120 km/h, ho il cruise control inserito e non c’è molto traffico. Sorpasso una colonna di vetture che procede nella corsia centrale. Sopraggiunge, non troppo velocemente, un’altra vettura, che si accoda senza tallonarmi. Durante la manovra guardo nei retrovisori e la vettura è là, più o meno a distanza e non accelera. Superate le vetture rientro verso destra. Con calma l’auto mi supera e si allontana. Fin qui, nulla di strano. La vettura era straniera (Belgio) e la stessa situazione si è ripetuta con altri guidatori di paesi nordici. Quindi? Il mio stupore è derivato dalla civiltà di chi è abituato ad essere un po’ più rispettoso degli altri, mentre noi, avremmo fatto un generoso uso di fari abbaglianti, sapendo che chi è di fronte a noi avrebbe ceduto il posto come neppure si fa nei Gran Premi di Formula 1. Il resto? Continuate la lettura.

Affronto una strada statale, in salita, con numerosi tornanti, intervallati da rettilinei, alcuni brevi, altri un poco più lunghi. La vettura dinanzi a me, dapprima compie un sorpasso, che io effettuo poco dopo, poi, tra un tornante e l’altro, complice il carico o chissà cosa, rallenta vistosamente. Consapevole della quantità di strada che ancora devo coprire e approfittando della visibilità, all’uscita del tornante la sorpasso “di potenza”. Due curve più in altro, la Polizia Stradale, accuratamente appostata, mi ferma e mi multa per aver oltrepassato con due ruote la striscia continua. Vero, nulla da eccepire, non posso negare l’evidenza. Due considerazioni: sono stato poco paziente, ma se il guidatore che mi precedeva avesse avuto consapevolezza di viaggiare a 30 Km/h e avesse accostato di un metro, sarei potuto passare. Il buonsenso e il Codice non sempre viaggiano di pari passo.

Alcuni comuni della Provincia di Cuneo, che io attraverso nei fine settimana estivi per recarmi in Liguria, hanno deciso di installare i famigerati “funghetti”, ovvero torrette rosse con all’interno autovelox e telelaser. Fin qui nulla di particolare, anche se come si sa, alcuni Giudici hanno emesso sentenze contrarie a questi apparecchi. Dimenticando questo “particolare”, la caratteristica di tali “funghi” è quella di essere posti al termine di rettilinei di strada statale, dove il limite 90-70-50 km/h viene modificato in poche centinaia di metri o al più il posizionamento avviene non dove “ci sono le case”, ma qualche centinaio di metri prima, con magari problemi di percezione visiva. Detto così, rischierei di apparire come un pirata della strada o uno che non abbia intenzione di rispettare le regole, ma il problema è che con un limite così basso, 50 km/h, è davvero molto facile trovarsi a tardare il rallentamento e versare cospicue somme a chi installa gli apparati. Le auto moderne, a 50 Km/h, in particolare su strada statale, danno la sensazione di essere ferme, più di quelle di 40 anni fa. Morale della favola: ho smesso di attraversare i paesi e percorro l’autostrada fino a Cuneo, pagando un pedaggio di qualche euro superiore e non alimentando queste slot machine da strada statale.

Rispetto alle “trappole” precedenti, preferisco i sistemi tipo “tutor”, i quali permettono di mantenere andature costanti e dovrebbero per questo motivo, aiutare la fluidificazione del traffico autostradale, con una guida “da cruise” che tanto mi piace. Peccato che dopo anni ci sia, ancora, chi frena quando arriva all’altezza del portale, come se potesse annullare con un colpo di stop, le sue malefatte, senza trascurare che alle sue spalle sopraggiungano altre vetture.

Ultima “nota polemica”, prima di chiudere. Le “zone 30”, ovvero una delle recenti soluzioni dei sindaci italiani, per ingraziarsi i non automobilisti e dare un tocco di nordicità alle nostre città. Non sono un fanatico dell’automobile e non odio i ciclisti e i pedoni, anche se molti di loro si comportano male alla stessa maniera degli automobilisti. Ritengo il limite dei 30 km/h un pochino ipocrita, così come è poco utile costellare interi quartieri con dossi e rialzi talvolta ridondanti. So che scuole, ospedali, giardini e parchi giochi vadano in qualche modo tutelati, ma ritengo che troppo spesso la moderazione del traffico, fatta attraverso queste operazioni, sia una procedura di comodo. Il peggio poi avviene quando all’entusiastica inaugurazione, segue l’assente manutenzione, che porta ad avere dei percorsi minati, anzi bombardati. Forse, più delle Zone 30, servirebbero delle campagne di educazione stradale e civica, fin dalle elementari. Fatta l’Italia, bisogna (ancora) fare gli italiani.

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Informazioni su aedser

Chi sono? Nasco a Torino il 2 agosto 1976, il giorno dopo l'incidente di Lauda al Nürburgring e lo stesso anno in cui Lucio Dalla pubblica l'album "Automobili". Impiego circa un anno per appassionarmi anche io di automobili. Conservo gelosamente, come Zio Paperone, la mia "numero uno": una Maserati di latta a cui ovviamente sono molto affezionato. Ho praticamente imparato a leggere sui depliant di automobili e non ho quasi mai smesso di collezionarne, con grande gioia di chi mi sta attorno. La mia passione non si è mai arrestata, anzi si è evoluta: pian piano hanno iniziato a interessarmi la tecnica e il design. Mi cibo di riviste, mi piacciono praticamente tutti i "generi" di automobile. Mi piace guidare e parlare di automobili. Mi diverto con i test drive. La mia vita è fatta anche di altro: sono laureato in Architettura, corro e scio con grande soddisfazione, ho una compagna, un figlio e nella mia vita non possono mancare i pastori tedeschi. Se non si fosse capito, difficilmente potrei vivere senza automobili.

2 risposte a “Pensieri rapidi”

  1. Stefano Biondi dice :

    Sono completamente d’accordo su tutto. Spesso mi è capitato di incontrare in montagna veicoli lenti che vedendomi sopraggiungere (magari alla guida di auto dall’aspetto sportivo) accostavano per lasciarmi passare. In gran parte questi episodi avvengono all’estero o sono gesti di civiltà di automobilisti stranieri.

    L’equivalenza velocità=pericolo è una stupidaggine da superare. Il pericolo nasce da una velocità non commisurata alle condizioni/capacità del guidatore, a quelle della strada (traffico e meteo) e a quelle del mezzo. Quanti incidenti oggi sono causati dalla dilagante disattenzione dovuta a smartphone e addirittura tablet (!!!).

    I limiti sarebbero da impostare in modo da poter essere rispettati mantenendo un’andatura decente, molto spesso invece il limite è 20km/h sotto ad un’andatura normale. Tranne pochi casi si potrebbero alzare tutti i limiti di 20km/h senza gravi problemi, e gestire con segnaletica variabile quelli in autostrada, lasciando tratti poco trafficati e in buone condizioni meteo senza limiti. Nel frattempo le autoscuole dovrebbero educare i guidatori sensibilizzandoli a tematiche legate all’ottimizzazione dei consumi. Così chi ha fretta potrebbe andare a 120km/h ma chi ne ha potrebbe anche recuperare andando ai 160 senza essere criminalizzato.

    • aedser dice :

      Stefano, senza voler apparire come sostenitori della velocità, convengo pienamente sull’ipocrisia legata all’equivalenza tra velocità e pericolo. Preciso, per chi non mi conosce, che non sono uno a cui piace sfrecciare sempre e dovunque, perchè come ho già scritto in altri post, alle volte è divertente percorrere certe strade, certe curve a velocità contenute, ma “divertenti”. Se poi pensiamo alla circolazione quotidiana, sono d’accordo anche io sul fatto di dover considerare poco attenti/consapevoli molti guidatori: spesso vedo gente che mentre guida fa altro, tiene le mani “a casaccio” sul volante, gesticola e si trova in ritardo rispetto a ciò che avviene.

      Sarà forse un fatto legato al mio invecchiamento, al cambiamento dei tempi, ma anche la mia guida si sta evolvendo in ottica di regolarità e sempre più mi scopro a “lasciarmi sorpassare”, senza sentirmi inferiore, semplicemente perchè è giusto così.

      Saluti

      Alessio

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