Archivio | luglio 2015

Pensieri rapidi #10


Mi trovo a guidare un’automobile e mi colpisce immediatamente il fatto che abbia la stessa potenza della “mia” amata Delta Integrale 16v e che sia, come lei a trazione integrale. Sono banalità, me ne rendo conto, ma nel frattempo sono passati 27 anni da quando uscì la 16v. Ritorno al presente e constato di essere seduto su una station wagon, a gasolio, con il cambio automatico, con una massa di 400kg in più rispetto alla Delta. Dicevo, sono banali considerazioni “da viaggio”, ma quando si parla di evoluzione della tecnica, forse ci sfuggono certe cose, come ad esempio il fatto che un “berlinone” a gasolio possa apparire divertente da guidare, parco nei consumi, soprattutto rispetto alla mole e che nel frattempo gli standard di sicurezza siano elevatissimi. E’ chiaro, su una strada tortuosa, la Delta mi seminerebbe, ma la spinta del diesel e il grip di un’auto moderna si farebbero valere. Ho fatto il paragone con la Delta, perché è sempre nel mio cuore, ma varrebbe lo stesso con altre sue sportive coeve e soprattutto ho pensato al valore di potenza, nel mio caso erogata da un diesel. Se poi, avessi avuto il piacere di guidare una delle eredi spirituali della Delta, probabilmente sarei entrato letteralmente in orbita, dal momento che i 2.0 o 2.3 turbo in circolazione raggiungono valori superiori alle Gruppo A dei 20 anni fa, rimanendo però guidabili e mansuete. C’è chi sostiene che il ciclo Otto (in questo caso aggiungiamo il ciclo Diesel) e in generale il motore di un’auto sia un’invenzione ottocentesca, ma forse dovrebbe considerare quante evoluzioni e quanto abbia “corso” la tecnologia. Curiosamente, 184 cv sono esattamente il doppio dei 92 erogati dal td a iniezione diretta della Fiat Croma di inizio anni ’90, motore che ha rappresentato un passaggio significativo dell’evoluzione del diesel.

Tornando all’argomento Alfa Romeo Giulia, che terrà immagino banco per i prossimi mesi, ho pensato “Allora hanno avuto ragione loro”, riferendomi a Bmw e Mercedes, nei riguardi dell’impostazione vettura, con particolare riferimento alla Casa di Monaco, ma più in generale alla trazione posteriore. Infatti la Giulia riprende un concetto, primitivo delle vetture, dal momento che fino agli Anni 70 del secolo scorso, gran parte delle auto è stata a trazione posteriore, soluzione poi abbandonata a favore dell’anteriore per ragioni di costo, sviluppo, abitabilità e non ultimo, guidabilità, visto che con la trazione posteriore e in assenza di elettronica, si rischiava di pattinare di più e di sovrasterzare con più facilità. La Giulia, così come la Jaguar XE, che colloco insieme alla Giulia tra i challenger, rispetto ai Defender tedeschi, propone un ritorno al passato, reso possibile anche grazie alla tecnologia e all’elettronica, in grado di addomesticare e addolcire la guida. Ironia della sorte: ormai una gran fetta di BMW e Mercedes è venduta con la trazione integrale, così come Audi ha da sempre sposato la filosofia (e le economie di scala) di VW, spostandosi sulla trazione anteriore o anch’essa sull’integrale. Per cui paradossalmente ci si trova con vetture che magari nascono con la trazione “dal lato giusto”, ma poi il vero must del segmento è l’avere in listino le versioni “integrali”. La Jaguar pare non sfuggire alla tendenza e Alfa non credo sarà da meno. Indubbiamente, partendo da una buona distribuzione dei pesi, già sulla posteriore, con la trazione integrale si va a sfruttare ancora meglio il potenziale del telaio. Il resto? Molto probabilmente lo farà il … marketing!

Sempre nello stesso segmento, nei giorni scorsi sono state diramate le prime foto della nuova generazione di Audi A4, che si rinnova, ma senza strombazzare particolarmente la cosa. A colpo d’occhio i cambiamenti ci sono, ma il passaggio tra la nuova e l’attuale è stato meno dirompente rispetto a quello che aveva caratterizzato il precedente passaggio di testimone. Qui si viaggia sulla continuità e sulla consapevolezza che una certa clientela vada mantenuta e “rassicurata”. I detrattori si appellerranno proprio alla poca fantasia, ma la vettura è nuova e altamente tecnologica. Non credo che il mercato storcerà il naso rispetto alla linea non rivoluzionata, ma immagino apprezzerà il notevole pacchetto tecnologico di cui dispone la vettura. ll Gruppo VW non ha voluto puntare tutto sullo stile, ma sottopelle ha lavorato davvero tanto, così come tanto è stato fatto in ottica infotainment. Saranno disponibili moltissimi ausili alla guida, sviluppati nell’ambito dell’ambizioso progetto di guida autonoma che il Gruppo sta portando avanti. Insomma, un ulteriore passo nella direzione che prima o poi ci condurrà verso la guida autonoma tout court.

A proposito di guida autonoma, come affermavo in passato, percepisco una notevole ostilità e c’è sempre qualcuno pronto a stracciarsi le vesti quando se ne parla, ostentando la volontà e la voglia di guidare e di controllare il mezzo. E’ sufficiente imboccare una qualsiasi autostrada (andrebbe bene anche un giro in città) per vedere gente che telefona con una mano e guida, che gesticola e chiacchiera, che tiene il telefono pizzicato tra spalla e orecchio, non ultimo molti ormai che consultano l’ipad appoggiato sul volante. Non è detto che siano gli stessi che osteggiano la guida autonoma, ma per costoro e per la sicurezza di tutti gli altri, non sarebbe da fare un pensiero in quella direzione?

Un saluto di buone vacanze a tutti e un ringraziamento a chi ha dedicato un po’ del suo tempo per leggere il blog. Ci vediamo a settembre.