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Ricominciamo


Ci ri-siamo. Chiave nel quadro oppure, visto che “se non ce l’hai, sei out”, pulsante “start”e si parte. Rieccomi, rieccoci per una nuova stagione e nuovi spunti, spero interessanti. Dall’ultimo post sono trascorsi più di due e dal mondo dell’auto abbiamo avuto poche confortanti notizie. La crisi e il clima pesante trasudano da ogni poro e l’aria che tira è piuttosto pesante, ma vorrei interpretare come segnale positivo l’accordo tra Fiat e Mazda per produrre una spider con tutti i crismi. Le due generazioni più recenti di Alfa Romeo Spider non sono state orribili, sia chiaro, ma non avevano l’appeal che potrebbe scaturire dalla futura Duetto e questa volta pare che i vertici del Lingotto lo abbiano davvero capito.

A ben pensare siamo al paradosso, visto che per generare la futura Duetto che è, se non la madre, l’icona delle spider trendy, si sia dovuto collaborare con chi produce La Spider per antonomasia degli ultimi 30 anni, vale a dire la Mazda MX5. Non facciamo i romantici e cogliamo l’aspetto positivo della vicenda, augurandoci che da cotanta base tecnica si possano trarre risultati eccellenti, per riportare Alfa nel solco delle marche sportive. Fuori dai denti: a quanti acquirenti interesserà sapere della parentela, una volta che sotto al sedere avranno un giocattolo divertente e ben connotato come Alfa?

Si parlava di momenti negativi e a tal proposito citerei la staticità,  se non la recessione, del mercato delle automobili in tutto il pianeta. Tanto basta per far, ahinoi, grippare l’intero meccanismo dell’industria e dell’indotto. Non si vendono automobili in particolare in Italia, dove con i problemi economici facciamo quotidianamente i conti, anzi direi tutti quelli che non evadono le tasse…Il futuro è incerto, specie per l’industria nostrana, che propone poche novità e presenta gamme prodotto di certo non entusiasmanti al cospetto dei concorrenti, in particolare dei coreani, che sono divenuti dei veri schiacciasassi.

L’augurio per questa ripresa di stagione e per il futuro è che qualche manager “di prodotto” riesca a prevalere su altri “di finanza” e spinga il Gruppo Fiat a osare, investire, proporre quanto i clienti abituali si aspettano e non trovano. Banalizzando, appare perfino paradossale il continuo rimandare l’uscita di prodotti nuovi, che non uscendo, fanno sì che neppure il “vecchio” venda, ma se quest’ultimo non vende, si preferisce posticipare il nuovo e così via. Per fortuna non tutti adottano questa strategia, altrimenti non potremmo vedere la nuova Peugeot 208, la Opel Adam, la Fiesta rinnovata (che vende bene anche nella prima stesura), la nuova Renault Clio, giusto per citare esempi di costruttori che non hanno i conti propriamente in attivo, ma che propongono vetture che certamente avranno successo. Punto. E chi vuol intendere, intenda.

Un altro cadeau, si fa per dire, che ha reso meno amara l’estate è stato il ribasso dei prezzi dei carburanti, anche se forse sarebbe più adeguato parlare di “aumento pilotato e rallentato”. Resta il fatto che i prezzi siano stati effettivamente limati e ci si rattrista immaginare che si potrebbe osare ancora per togliere il nostro carburante dalla lista dei più cari d’Europa. Da consumatore devo dire che è stato piacevole veder calare i prezzi, pur se per poche settimane dal momento che, complici congiunture economiche, a me oscure quanto quelle astrali, hanno riportato verso l’alto i prezzi. Sarà interessante vedere in autunno e in inverno cosa accadrà.

Cito per ultimo tra gli episodi negativi, ma non perché siano meno importanti, i numerosi investimenti di pedoni e ancor più di ciclisti, sui quali la stampa ha probabilmente ricamato e poi ha lasciato cadere nel dimenticato. È invece necessaria una riflessione, visto che riguarda la perdita di vite umane e, aggiungo, di convivenza civile, senza trascurare di mancata osservanza del Codice della Strada. Inutile reclamare leggi e pene più severe, quando in fondo ne abbiamo già molte in vigore, che poi non vengono fatte rispettare. Ne riparleremo sicuramente in post futuri.

Ci siamo, insomma, il motore è avviato e avremo occasioni per confrontarci.

P.S.: mi permetto di andare OT e di utilizzare il blog per esprimere tutta la soddisfazione e la mia ammirazione nei confronti di Alex Zanardi, che considero  “uno dei nostri”, vista la sua passione per le corse, i motori e lo sport. Non intendo salire, come in questi giorni spesso è avvenuto, sul carro dei vincitori, perché da appassionato e da semplice persona ho seguito le gesta di Alex, affascinato dalla sua caparbietà, dalla sua voglia di vivere e di pensare positivo, dimostrazione di una forza di volontà incredibile e di una naturalezza formidabile nel raccontarsi e nel raccontare. È questo uno degli aspetti di Alex che più mi colpiscono: il sorriso coinvolgente e la schiettezza utilizzata nel descrivere le sue imprese, come se fossero naturali e normale conseguenza del suo essere, ma che celano una costanza e una determinazione fuori dal comune. Vorrei che Alex potesse essere una sorta di ambasciatore dello sport e quasi della “vita”, ma immagino che a lui non piacerebbe essere assimilato ad un super-uomo, per i motivi che illustravo qualche riga più su. Non potrò mai dimenticare, quel 16 dicembre 2001, quando a Bologna si alzò in piedi dalla sedia a rotelle per ritirare un premio di Autosprint: non piansi a dirotto, ma giuro che mi vennero le lacrime agli occhi. Appena conquistata la prima medaglia d’oro alle Paralimpiadi di Londra ha detto “adesso mi dovrò inventare qualcosa di nuovo”. La curiosità di vedere in cosa si cimenterà è già alle stelle. Intanto, da appassionato, da uomo mi sento in dovere di ringraziarlo per l’esempio che ogni giorno fornisce a tutti.