Tanti auguri a te
Nei giorni scorsi mio figlio ha compiuto due anni e mi sono divertito ad immaginare tra 16 anni, quando lui potrà prendere la patente, come saranno le automobili. Intanto, va detto che ci sono subito due “se”: il primo è se tra 16 anni si prenderà ancora la patente a 18 anni o magari cambierà qualcosa, anche legato alle future auto. E qui, già apro un secondo filone di analisi. Secondariamente, ma di fatto sarà il fattore determinante, devo domandarmi se tra 16 anni, per i giovani sarà determinante avere una vettura o al limite, poterla guidare. In questo caso mi posso solamente basare sulle tendenze attuali, che vedono mediamente i giovani come poco interessati allo spostarsi con l’automobile, men che meno al possesso (senza tirare in ballo le difficoltà economiche delle famiglie e i costi di una vettura).
Quanto appena detto è dimostrato dal successo dei fornitori di servizi car sharing, che stanno lentamente riempiendo le nostre città, per i quali molti clienti sono giovani universitari che usano poco l’automobile e che, secondo me, nei week end viaggiano con auto dei genitori o con altri amici, poiché il car sharing è conveniente solo per brevi tratte e spostamenti…
Tornando alla mia visione, i 18 anni di mio figlio arriveranno nel 2032, una data che ho sottolineato per un motivo. Si vocifera (oggi) che intorno al 2030 potrebbe mutare lo scenario del panorama automobilistico, perché da quell’anno verrebbero “banditi” i motori diesel per i veicoli o, addirittura, in qualche paese europeo, anche le tradizionali vetture a combustione interna. Di sicuro certe possibili disposizioni potrebbero modificare il modo di produrre automobili, però c’è un “ma”: io ho posto il mio riferimento al 2032, ovvero 16 anni da oggi. Ragionando dal punto di vista progettuale, quel periodo non è poi molto lontano, perché corrisponde più o meno a “due vite” di progetto, ovvero a due nuovi modelli, praticamente come se parlassimo di Golf 5 e 7 o Serie 3 E46 e F30. Quindi tutto è rivoluzionabile, ma entro certi limiti, poiché da un lato esistono le visioni tecnologiche, dall’altro il modo di produrle e venderle, per cui non sono del tutto certo che tra 16 anni le auto saranno eccesivamente rivoluzionate.
Lo saranno, tuttavia, in molti aspetti tecnici e tecnologici, sperando che si diffondano materiali sempre più leggeri e resistenti. Saranno vetture diverse, perché probabilmente avranno sistemi di propulsione più moderni – vedi ibrido ed elettrico – anche se immagino che questo sarà il comparto che dovrà evolvere di più, ovvero quello delle batterie, sia in autonomia, sia in dimensioni e peso, per diventare davvero sostitutive di un “motore” inteso come sistema di movimento. Inutile aggiungere che si potranno avere le più belle e prestazionali vetture elettriche, ma senza una rete ed un sistema di produzione e distribuzione dell’energia elettrica, non andremo da nessuna parte, nel senso letterale del termine. Su questo sono un po’ pessimista, poiché se penso all’Europa e all’Italia, mi pare di non individuare una politica di sviluppo improntata su questa direzione, però si può sempre iniziare.
Tornando all’oggetto automobile, ciò che penso cambierà riguarderà certamente le forme: fanali, specchi, maniglie ad esempio, che potranno usufruire delle nuove tecnologie, per “sparire” o ridursi nelle dimensioni, senza perdere la funzione. Lo stesso dicasi per gli interni, che saranno sempre più connessi con internet e che saranno intrisi di domotica prima ancora che di automotive. Difficile capire in quali percentuali, perché così come oggi esistono vetture da 9000 euro e altre da 100000, è evidente che il travaso tecnologico difficilmente sarà spalmato equamente.
E il volante? Ci sarà? Il mio pensiero corre immediatamente alla guida autonoma, anche se continuo a pensare che avremo sempre più guida assistita, non dico senza accorgercene, quantomeno ne saremo attorniati e coinvolti, al punto di usarla senza troppi pensieri. Poi, come immagino, ci sarà qualche costruttore che magari lascerà delle “finestre aperte”, delle opportunità, per decidere di ridurre l’utilizzo. In fondo oggi su alcune vetture, come la mia, l’ESP è disinseribile “totalmente”, ma sinora non l’ho praticamente mai staccato, perché è poco saggio farlo nella guida quotidiana.
Quindi, in sostanza, cosa guideremo tra 16 anni? Onestamente non lo so, però suppongo che sarà al contempo poco diverso e tanto diverso da ora. Chissà? Chi vivrà, vedrà. E guiderà.